Aumento età pensioni donne

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  1. .:'Tha_RuL@nD':.
     
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    Bossi: «Siano loro stesse a scegliere»
    Lega contraria «all'imposizione europea». Sacconi: «No a equiparazione pubblico-privato». Bonaiuti: dialogo

    (Fotogramma)
    ROMA - Devono essere le donne a scegliere l'età in cui andare in pensione. È l'opinione del ministro per le Riforme, Umberto Bossi, in merito alle ipotesi sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. « Ci possono essere donne che vogliono andare in pensione dopo, ma la scelta deve essere loro. In Parlamento ci azzufferemo, cioè discuteremo». La vice presidente leghista del Senato, Rosi Mauro, aggiunge: «Vada l'Europa in pensione a 65 anni. Non ci piacciono le imposizioni europee che poco conoscono la realtà del nostro Paese. Se verrà presentato al Senato un emendamento della maggioranza per innalzare la pensione delle donne nel pubblico impiego, ci sarà da discutere».

    SACCONI: «NO EQUIPARAZIONE NEL PRIVATO» - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenendo a Radio 24, si è detto «contrarissimo all'equiparazione del trattamento pensionistico di uomini e donne nel settore privato. Le donne vanno quasi sempre in pensione di vecchiaia, non contributiva come gli uomini, e se facessimo l'equiparazione l'effetto paradossale sarebbe che le donne andrebbero in pensione più tardi degli uomini».

    DIALOGO CON PARTI SOCIALI - Secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, «da un lato l'Europa insiste sull'uniformare l'età pensionabile di uomini e donne; dall'altro le donne hanno una prospettiva di vita lavorativa e la vedono cambiare. Tutto si risolve sempre dialogando e, quindi, sono favorevole a un dialogo con le parti sociali», ha concluso Bonaiuti intervenuto alla trasmissione radiofonica Unomattina.

    RIUNIONE RINVIATA - Intanto è stata rinviata «per ragioni tecniche» la riunione prevista a Bruxelles tra le autorità italiane e i servizi della Commissione Ue per l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne. Lo ha riferito Chantal Hughes, portavoce del commissario Ue agli Affari sociali, Vladimir Spidla, aggiungendo che «nessuna proposta» di modifica è arrivata all'Unione europea, «ma i contatti proseguono». «Siamo soddisfatti che Roma abbia annunciato che compierà i passi necessari per adeguarsi al verdetto della Corte di giustizia», ha detto il commissario Ue Spidla. «Non c'era scelta: le pensioni di uomini e donne nei settori indicati dovevano essere equiparate».

    fonte:corriere della sera
     
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