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Tensioni e contestazione in assemblea
Si va verso la reggenza pro-tempore a Franceschini, sulla carta più forte dell'unico altro candidato, Arturo Parisi
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Franceschini: «E' il momento della verità, riflettiamo sui nostri errori» (21 febbraio 2009)
Dario Franceschini (LaPresse)
ROMA - Il Pd uscirà oggi dalla riunione della propria Assemblea nazionale con un nuovo segretario. Sono stati gli stessi delegati, a stragrande maggioranza, a decidere che la sola risposta possibile dopo le dimissioni di Walter Veltroni sia la nomina immediata di un sostituto, che possa guidare il partito nei prossimi mesi caratterizzati dall'importante appuntamento delle elezioni amministrative ed europee e traghettarlo fino al congresso di ottobre. Sui 1.229 delegati presenti sono stati 1.006 quelli che hanno votato per eleggere oggi un segretario, a fronte di 207 no e 16 astenuti. Non è dunque stata presa in considerazione l'altra opzione, quella di chi voleva andare alle primarie entro un mese per eleggere un segretario non a tempo. I candidati alla segreteria del principale partito del centrosinistra - il voto è stato annunciato dalla presidente Anna Finocchiaro per le 15,30 - sono solamente due: il vice di Veltroni, Dario Franceschini, che ha già svolto un intervento da segretario in pectore; e il prodiano Arturo Parisi, che ha iniziato a parlare chiedendo di superare una crisi attribuita senza troppi giri di parole all'attuale dirigenza, Franceschini compreso.
FINOCCHIARO: «SENZA PAURA» - «Noi non torniamo indietro, non abbiamo paura, non è l'8 settembre che ci attende» aveva affermato in precedenza Anna Finocchiaro aprendo i lavori dell'assemblea nazionale. «Noi non siamo un gregge che si disperde alla prima sassata - ha detto la presidente dei senatori del Pd -. Quello di oggi è un evento straordinario e anche inaspettato, il passaggio più difficile che un giovane partito può trovarsi a affrontare e la scelta di tornare alla sovranità dell'assemblea è stata una scelta politica contro anche una rappresentazione di noi che viene data dai media: noi siamo capaci di affrontare questo momento in piena democrazia e senza isteria».
LERNER: «FACCIAMOCI DEL MALE» - «Rischiamo di farci ancora una volta molto male a non parlare con il paese e a illuderci di trovarci compatti dietro un gruppo dirigente che ci ha portato di sconfitta in sconfitta». Non è proprio il motto morettiano «con questi dirigenti non vinceremo mai», ma l'intervento di Gad Lerner ci assomiglia molto. E gli applausi da parte della platea sono scroscianti. Chiedendo a viva voce le primarie, Lerner ha chiesto polemicamente: «Come mai qui oggi non si presenta Bersani, per quando si annunciano le candidature? A cosa si rinvia la propria assunzione di responsabilità?. Già una volta Bersani ha ammesso di aver fatto una grossa cavolata a non presentarsi - ha sottolineato Lerner- non vorrei che oggi la facessimo noi, se ci chiudessimo dentro ad un gruppo dirigente che deve essere fortemente ricambiato. Il problema vero del paese oggi è un'opposizione che non c'è».
LA CONTESTAZIONE - E l'intervento di Lerner ha riacceso gli animi. Breve contestazione da parte di un gruppetto di delegati ed ospiti all'assemblea nazionale del Pd. Al grido di «andate a casa» e «primarie, primarie», alcuni partecipanti all'assemblea nazionale del Pd hanno interrotto l'intervento di Ermete Realacci, a sostegno della elezione a nuovo segretario di Dario Franceschini.
fonte: corriere della sera. -
-Artista sconosciutO-.
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MA CHE PALLE LA POLITICA PURE QUAAA!!
apolitico non vado a votare tanto so che nulla potrà cambiare...
lo dice vacca in una canzone ed ha perfettamente ragione..... -
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per forza questa è la sezione della attualità e gli si mettono i topic che riguardano i fatti che riguardano il mondo .
Pd: si eleggerà nuovo segretario |